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La nuova sede dell’”Istituto Culturale Islamico” a Milano si caratterizza in quanto edificio urbano collocato in una parte di città con la quale ridefinire relazioni e ricuciture. Nasce dalla reinterpretazione contemporanea della tipologia a corte di alcune straordinarie moschee tradizionali (Damasco, Cordoba, Samarcanda, Istanbul, etc.): una tipologia a corte che peraltro è molto milanese sia nelle sue interpretazioni sacre che laiche.
Si tratta di un edificio urbano contemporaneo a tutto tondo che nasce dal confronto con la città. Un carattere che si coglie dalla sua capacità di ricomporre il sistema paesistico nelle diverse scale formato dalla collinetta di San Siro con il sistema verde lungo via Benedetto Croce fino a Bonola coinvolgendo anche il quartiere QT8 fino all’Ippodromo. E si coglie anche dal mix di attività sociali e culturali previste: funzioni aperte alla città ed in grado di favorire la integrazione tra le religioni e le culture, delle diverse generazioni. Oltre allo spazio di preghiera sono previste le seguenti funzioni aperte ai cittadini. Al piano terra, oltre al patio, vi è uno spazio ristoro e di aggregazione culturale intorno al cibo; al piano primo, aule polivalenti per bambini, spazi per donne/consultorio/spazio di ascolto/integrazione, sala polifunzionale e biblioteca aperta alla città. Al piano secondo, uffici amministrativi per gestione dell'Istituto, appartamento residenza custode e Imam, sala polivalente/Uffici amministrativi.
localizzazione Ex Palasharp, Via Sant'Elia, Milano
committente Istituto Culturale Islamico
progettisti Studio Redaelli Speranza architetti associati, Milano
Gaia Redaelli, Vito Redaelli, Anna Speranza
consulente arch. Francesco Praderio
collaboratori Fabiola Quieti, Ilaria Giacco, Omar Sala
anno progetto 2014-2015
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