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Il progetto affronta uno dei nodi fondamentali del fare disegno urbano nella città europea contemporanea: la necessità di conservare la matrice storica della città e del territorio, elaborando nello stesso tempo un coerente programma di trasformazione funzionale dei luoghi in base alle necessità del nostro tempo.
A Pandino la sfida è stata il riutilizzo del Castello e della sua Arena: un’architettura storica, oltre che un caposaldo urbano della struttura generale della città e della sua relazione con il territorio, nata con funzioni in disuso, trasformatasi nei secoli e che oggi deve trovare nuove funzioni coerenti sia con la propria natura di monumento storico sia anche con una società in trasformazione.
La risposta non può che muoversi verso usi di città più “complessi” rispetto alla sola museificazione del monumento che siano sostenibili dal punto di vista gestionale ed economico, e propone la valorizzazione del luogo alle diverse scale, riscoprendo le relazioni e potenzialità che il Castello ha in rapporto alla città e al territorio.
Il progetto propone quindi di ripensare l’intero nodo del Castello come terminale di un sistema territoriale che ha delle specificità da riscoprire oggi, come industria casearia, agricoltura, enogastronomia, prodotti tipici, botteghe storiche in sinergia con EXPO 2015, rappresentate in chiave contemporanea nel Castello e che consentono di ripensare l’Arena, alla scala urbana, come parte del sistema degli spazi pubblici del centro storico di Pandino.
Alla scala architettonica, il progetto promuove un virtuoso restauro conservativo del manufatto con un l’introduzione di funzioni di tipo culturale e commerciale, integrate tra loro, che offrano un utilizzo continuo nell’arco della giornata e dell’anno.
Un giusto equilibrio – sulla base di un’idea complessiva che riscopre e attualizza la storia - tra usi pubblici e usi privati in termini di gestione, ma a finalità pubblica, che rende economicamente sostenibile il progetto per il minuto comune di Pandino.
localizzazione Pandino (Cr)
progettisti Studio Redaelli Speranza architetti associati
Gaia Redaelli, Vito Redaelli, Anna Speranza con arch. Paolo Furlanis, ing. Alessandro Gasparini
ente banditore Comune di Pandino
collaboratori Luca Tamini, Omar Sala
anno progetto 2009
risultato 2º premio
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