Intervenendo su un contesto urbano ibrido - tra funzioni residenziali e produttive, tipico di alcune parti del Sud-Est Milano - il progetto interviene demolendo e ricostruendo il capannone al centro dell’isolato per ricostruire un edificio residenziale a “C” in grado di generare nuova vita e nuovi valori di permeabilità urbana: innescando così il processo di riscatto dell’intero isolato. Lo snodo della ricomposizione spaziale è il nuovo cortile aperto verso sud, sul quale si affacciano i 14 loft destinati a diventare una nuova comunità abitativa; ove presenti fronti ciechi, il progetto si adegua alle preesistenze andando in aderenza; consolidare la qualità del disegno dello spazio aperto è la mission del progetto.
La natura ibrida del progetto si ritrova nel registro linguistico dell’edificio con una doppia “pelle” – interno/esterno - dell’edificio: in intonaco per i prospetti esterni che si confrontano con gli edifici esistenti; più intimo, residenziale, confortevole e raffinato nei prospetti verso l’interno del cortile con ballatoi, con rivestimento in legno e un disegno del verde rampicante che caratterizzerà lo spazio condominiale. Rivestimento in legno e il disegno delle finestre e portefinestre generano un gioco di pieni e vuoti mutevole all’aprirsi e chiudergli delle aperture.
Il disegno della copertura costituisce ulteriore elemento qualitativo del progetto diventando il quinto prospetto “green” dell’edificio: è pensata come un giardino in parte verde, in parte ad orti privati e in parte pavimentato in legno.
localizzazione Piazza Trento, Milano
superficie progetto 760 mq di slp, 14 nuove unità immobiliari su tre piani
progettisti Studio Redaelli Speranza architetti associati, Milano
Gaia Redaelli, Vito Redaelli, Anna Speranza
committente privato
collaboratori arch. William Bianchi
anno di progetto 2017- oggi (in costruzione)
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