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Il contesto di progetto é un intorno tipico della brianza lombarda fatta di villette e piccole fabbriche, paesaggio frutto di quella compromessa mediazione tra una bizzarra cultura urbanistica e una domanda edilizia autorappresentativa. Il progetto fa leva su questo paesaggio urbano frammentato e interviene su di un preesistente edificio di un piano fuoriterra posta in un lotto irregolare.
La richiesta del committente di avere uno spazio soggiorno amplio, vero e proprio luogo dello stare del nucleo familiare, suggerisce l’ampliamento della casa con il soggiorno, un volume totalmente immerso nel giardino.
La scelta di differenziare chiaramente l’esistente dal nuovo ha portato a progettare una pianta curvilinea del volume del soggiorno, che richiama cosí le forme naturali grazie anche alla copertura in lastre di rame: nell’incontro tra i due edifici, si posizionano l’ingresso e il corpo scala, un parallelepipedo astratto e autonomo che si eleva in altezza, e inonda di luce l’unione tra le due parti. Nelle curve linee delle pareti del soggiorno, serramenti a tutta altezza in douglas ritmano il volume nuovo e consentono di far penetrare la luce nella taverna posta nel piano interrato, ulteriore caratteristica delle ville e degli usi brianzoli.
La zona notte é ricavata nel sottotetto della casa esistente, con il rifacimento e rialzo della copertura grazie a una trave reticolare in legno lamellare che risolve la totalitá della luce strutturale.
Materiali di qualitá, come il pavimento in listoni di teck inchiodati, i serramenti, la scala e i mobili disegnati a misura come la cucina, rendono la complessitá del dettaglio di questa residenza brianzola.
localizzazione
Sovico, Milano
committente
privato
progettisti
Studio Redaelli Speranza architetti associati, Milano
Gaia Redaelli, Vito Redaelli, Anna Speranza
anno progetto
1997
anno realizzazione
1998
fotografie
Vito Redaelli
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