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La trasformazione e riconversione oggi a nuovi usi di un luogo della cultura-civiltà industriale del ‘900 - un ex-opificio nel centro storico di Milano per la lavorazione delle materie prime - in uno spazio della cultura-produzione dell’informazione tipica del XX secolo - un’azienda che si occupa di ricerche di mercato – è la base di questo progetto di recupero di uno spazio denso di storia e di possibilità.
Disposto su due piani, un piano terra che occupa il secondo cortile dello stabile coperto a inizio del Novecento e un piano interrato realizzato con volte a crociera in mattoni pieni a vista, l’intervento è la riscoperta delle preesistenze, ovvero l’attualizzazione dei valori e della memoria di uno spazio dal sapore coloniale che vengono fatti rivivere con una funzione completamente diversa.
Il progetto tuttavia non rinuncia a operare scelte nuove, compositivamente e costruttivamente: un segno architettonico a forma di grande “T” arancione – colore corporativo dell’istituto di marketing che ha rilevato lo spazio - nasconde i nuovi impianti tecnologici necessari e disimpegna gli spazi di servizio da quelli operativi. Ai pavimenti in pietra rispettati dal progetto si accosta un suolo continuo in cemento a vista che ricorda il carattere industriale preesistente. Gli antichi pilastri e le mensole di ghisa che conformano la copertura del cortile vengono ristrutturati e affiancati da una copertura adatta alle necessità illuminotecniche della nuova funzione. Vetri satinati a tutta altezza separano gli ambienti più intimi – la cucina, la sala riunioni, dall’ampio spazio open-space della zona lavoro. Ai radiatori esistenti, si affianca una serie di mobili disegnati a misura dallo Studio Redaelli Speranza: tavoli in legno tamburato di betulla, porte scorrevoli in ferro e vetro satinato, e, soprattutto due grandi librerie che danno intimità agli utenti in ferro cerato a vista. Materiali diversi che riscoprono la Memoria del luogo e si fondono in un unico spazio.
localizzazione Milano
committente People S.r.l.
progettisti Studio Redaelli Speranza architetti associati, Milano Gaia Redaelli, Vito Redaelli, Anna Speranza con arch. Christophe Angst
collaboratori Mariacristina Bottini
anno progetto 2001
anno realizzazione 2002
fotografie Vito Redaelli
pubblicato in Abitare n°421/2002, Editrice Abitare Segesta, Milano
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