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La sfida posta dal programma è il recupero di una ex-cava dismessa posta nel cuore della Bovisa, quartiere industriale del nord Milano: una realtà urbana complessa dal punto di vista ambientale, collocata all'interno di un contesto urbano incerto, con un tessuto edilizio minuto di produzione artigianale in trasformazione, circondata da infrastrutture viarie e ferroviarie ma anche a pochi metri da funzioni urbane strategiche quali il Politecnico Bovisa e la nuova sede della Triennale.
Il principio di fondo del progetto è la ricostruzione delle “reti urbane” che in quel contesto si sono interrotte: ciò accade all'interno dell'area di progetto in senso stretto - a partire da un boulevard intorno al quale collocare i nuovi edifici e gli spazi aperti - ma accade soprattutto verso i luoghi più significativi del quartiere Bovisa. Così, il boulevard si orienta in modo da indurre relazioni con il parco della villa Litta a nord; aprire un varco ciclo-pedonale verso l'università a sud e generare una futura continuità urbana verso ovest.
Diversi volumi costruiti, con un chiaro carattere contemporaneo, contribuiscono alla riconversione di questa area dismessa e alla sua integrazione nel quartiere Bovisa e nella cittá di Milano, grazie a nuove e rinnovate funzioni che si collegano alle funzioni universitarie nel rispetto del carattere industriale del luogo.
Il progetto si segnala pertanto anche per il coordinamento dal punto di vista programmatico e spaziale con gli altri processi di trasformazione in atto nelle sue immediate vicinanze.
localizzazione Milano
progettisti Studio Redaelli Speranza architetti associati Gaia Redaelli, Vito Redaelli, Anna Speranza
committente Società Sammarco 2000 S.r.l.
collaboratori Paolo Furlanis
anno progetto 2009-2012
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